A chi non capita di vivere momenti in cui pensieri negativi si rincorrono nella nostra mente con più o meno frequenza? Avete mai pensato che questi pensieri negativi siano da considera pensieri tossici? E cosa succede nella mente quando viviamo questi momenti?
Beh, in effetti i pensieri negativi possiamo anche chiamarli pensieri tossici e cerchiamo di capire insieme cosa sono e come funzionano.
Questo offerto da Schulz con protagonisti Charlie Brown e Snoopy, è
l’esatta rappresentazione di cosa è un pensiero tossico.
Ma prima di entrare nel merito, cerchiamo di capire qualcosa in più del funzionamento della nostra mente.
Partiamo dal concetto di plasticità sinaptica – difficile da dirsi ma facile da capirsi: la plasticità sinaptica è la capacità del sistema nervoso di modificare l’intensità delle relazioni interneuronali (sinapsi), di instaurarne di nuove e di eliminarne alcune. Questa proprietà permette al sistema nervoso di modificare la sua struttura e la sua funzionalità in modo più o meno duraturo e dipendente dagli eventi che li influenzano come ad esempio l’esperienza.
Cosa vuol dire? Andiamo per ordine. In questa foto vediamo una bella rappresentazione di una struttura neuronale: i neuroni sono le strutture sferiche, e quei filamenti che partono dalle sfere sono i dendriti. La sinapsi è una struttura altamente specializzata che consente la comunicazione delle cellule del tessuto nervoso tra loro – cioè collega i neuroni – o tra neuroni e altre cellule.
Il concetto di plasticità sinaptica ci dice che
il cervello si adatta continuamente in base alle esperienze che viviamo.
Anzi, volendo un po’ esagerare, potremmo dire che il nostro cervello è un fantastico muscolo che possiamo allenare a nostro piacere!
Detto questo, consideriamo che fin da piccoli siamo influenzati a percepire la realtà in un certo modo. I nostri genitori, la scuola, i nostri amici e i mezzi di comunicazione ci condizionano con il loro modo di vedere la vita, nel bene o nel male. Per certi aspetti, assomigliamo un po’ a dei software che vengono installati nell’hard disk e si avviano automaticamente… a meno di non riprogrammarli…
Un pensiero tossico è un pensiero di tipo negativo, tendenzialmente ripetitivo, legato ad un atteggiamento mentale, che ci trascina verso emozioni negative, o da queste stesse generato.
Questi pensieri avvelenano la nostra mente! E poiché sono tendenzialmente ripetitivi, la avvelenano di continuo. E questo ci fa molto, molto male…
Ma quali sono i pensiero tossico più comuni? Vediamo insieme.
In questa situazione tendiamo ad esagerare eventi futuri – e soprattutto a considerarli inevitabili – legandoli ad azioni nel presente. L’esempio tipico è “se farò questa cosa, sicuramente succederà quest’altra cosa terribile (o gravissima)”.
Attribuire sistematicamente ad altri colpe per eventi che ci riguardano. Un semplice esempio è “la mia vita va male perché il mio partner…”, oppure “il mio lavoro non procede come dovrebbe perché il mio collega…”.
Arrivare a conclusioni negative, senza motivi reali, su comportamenti altrui.
Esempio tipico può essere, riferito al partner, “lo vedo molto scuro in viso in questo periodo. Avrà un’altra relazione…”.
Attenzione: è naturale che alcuni di questi pensieri possono avere un fondo di verità. Per capirlo basta considerare due aspetti: 1 – su quali basi reali si fonda il mio pensiero? 2 – se sempre ho questo genere di pensieri, beh allora, probabilmente, o sono molto, ma molto sfigato, oppure sono pensieri tossici miei (caso più probabile) 😉
Oppure “il mio capo non mi guarda più nel modo giusto. Starà pensando di licenziarmi”.
Interpretare le azioni altrui in modo negativo. La situazione è quella in cui pensiamo “se fa questo, in realtà lo fa solo perché…”, oppure “se è gentile con me stasera, è solo perché deve uscire con i suoi amici domani…”. O ancora “se le amiche mi trattano bene, è perché in realtà…”.
Giudicare tutto di tutti.
Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere..
Mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io.
Vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie risate..
Vivi gli anni che ho vissuto io
e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io..
Ognuno ha la propria storia.
E solo allora mi potrai giudicare.
~ Luigi Pirandello
La tendenza ad esprimere continuamente giudizi verso chiunque, oltre a denotare una forte insicurezza e grande bisogno di approvazione, genera una enormità di pensieri tossici, perché dietro ogni giudizio si nascondono pensieri di privazioni, gelosia, invidia. Giudicare fa male, soprattutto a chi lo fa.
Esistono poi emozioni che producono pensieri tossici.
L’ansia è la preoccupazione per eventi improbabili ed è forte generatrice di pensieri tossici.
Normalmente chi è ansioso vive un’esistenza di continua tensione, e si nutre dei continui pensieri tossici provocati dalla preoccupazione per eventi che, nel 99,9% dei casi non si verificano!
Emozione secondaria tossica, generatrice di pensieri tossici. Il rancore segue alla rabbia o al dolore che qualcuno ci ha inferto. Il rancore dura nel tempo, e crea un continuo rimuginare non sano, che provoca costanti pensieri tossici che possono diventare molto più dolorosi della ferita stessa.
Come se ne esce, dunque?
Partiamo dal pressuposto che
La ginnastica della nostra mente è fatta dai pensieri con cui la alimentiamo
La mente si nutre e si forma secondo i nostri pensieri (ricordate prima la plasticità sinaptica?), quindi diventa fondamentale nutrire la mente di pensieri che siano leggeri e piacevoli, anche in situazioni difficili. E non è vero che non è possibile!
Facciamo l’esempio del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto…
Voi come lo vedete? E badate bene che non è un gioco ingenuo, ma una profonda verità.
Quanto siete bravi a considerare il lato positivo delle cose?
Procediamo con ciò che possiamo fare per vincere i pensieri negativi.
Quanto siete bravi a lasciar andare le emozioni negative?
Le emozioni sono di per sé passeggere. Ma a volte noi lasciamo che ci prendano e ci conquistano per lungo tempo, come facciamo con il rancore. Ma la grande domanda è: a cosa serve? Cosa ci da in più il rancore verso qualcuno? Nulla, anzi ci toglie tanto. Ci toglie vita e ci nutre di pensieri tossici che ci fanno star male, tanto.
E che dire delle persone tossiche? Le persone tossiche sono quelle persone che ci inondando e ci contagiano con le loro emozioni negative. Sono quelle persone che riescono a trasferirci negatività allo stato puro e traggono da noi linfa vitale. E in aggiunta sanno essere manipolatorie.
Alla larga dalle persone che ci intossicano
o, se proprio non possiamo fare a meno di frequentare, prendiamole a piccole dose, il minimo indispensabile 😉
E che dire del
contatto con la natura
E’ ormai scientificamente provato che il contatto con la natura, in ogni sua forma, permette di eliminare le tossine prodotte dalla nostra mente e ci fornisce un antidoto naturale.
Quindi ok a passeggiate al mare, in montagna, nei boschi o dovunque ci sia la possibilità di respirare natura.
E per finire, impariamo a riconoscere i nostri pensieri tossici. Come?
Facciamo un elenco dei pensieri tossici ricorrenti che abbiamo
Si avete capito bene, un elenco. Ogni volta che individuiamo un pensiero tossico, in base a come li abbiamo definiti prima, impariamo a riconoscerlo.
Dobbiamo ricordare che
consapevolezza è metà soluzione
Quindi impariamo a riconoscere i nostri pensieri tossici e saremo più pronti ad evitarli e a scacciarli quando arrivano e si presentano subdoli.
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