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Ferite emotive: 5 suggerimenti per recuperare equilibrio.

Durante la nostra vita ci sono situazioni che provocano in noi sofferenze più o meno grandi. Sono sempre frutto di situazioni che ci coinvolgono a livello emotivo e possono riguardare sia la nostra sfera personale che quella professionale: un partner che non ci fa vivere bene, una relazione familiare invasiva o dolorosa, un capo che ci maltratta, un tradimento, una delusione o semplicemente qualcuno che ci risponde male…

un uomo con problemi di relazione

Tutti siamo più o meno attrezzati a convivere con queste ferite, ma è pur vero che nella maggior parte dei casi, il dolore – proprio come per le ferite vere – persiste nel tempo aggravando la situazione. In fondo, cosa succede se evito di curare una ferita vera? Potrebbe infettarsi, anche gravemente, ed in breve provocarmi un disagio – più o meno grave – in tutto il corpo.

Con le ferite emotive succede la stessa cosa: alcuni di noi sono portati a sopportarle, a nasconderle, a minimizzarle, con ciò provocando una grande sofferenza mentale

Spesso il piacere è un ospite passeggero, ma il dolore ci stringe in un crudele abbraccio – John Keats

Proviamo a vedere insieme qualche suggerimento per riuscire a guarire dalle ferite emotive che ci affliggono.

donna triste con lacrima sul viso

1 – Riconosciamole 

Quali sono le nostre ferite emotive? Una ferita emotiva è un sentimento, o un insieme di sentimenti, provocati da un evento esterno vero o immaginario e percepito in modo doloroso dalla persona che lo prova. Quali sono le nostre? Questo è il punto di partenza. Non possiamo lavorare su un aspetto della nostra sfera emotiva se non impariamo a riconoscerla e a diventare consapevoli.

E poi, identifichiamo quella che più ci fa soffrire e concentriamoci sul superarla.

 

2 – Impariamo ad osservare

In che modo questa ferita ci ha trasformati? Il dolore, la sofferenza fanno di noi qualcosa che non siamo.

Quando una situazione ci ferisce – pensiamo ad un tradimento – è facile che, di lì in poi, io assuma un atteggiamento di grande diffidenza nei confronti di situazioni simili. Questa diffidenza è in realtà un maschera di cui bisogna liberarsi, senza giudicarsi né criticarsi.

Dobbiamo essere consapevoli che le ferite emotive creano un NOI che non ci appartiene, o almeno, non ci appartiene del tutto. 

Quindi cosa ha provocato la nostra ferita emotiva? Come, o in che cosa, ci ha trasformati?

3 – Accettiamo le nostre ferite

Può senz’altro sembrare banale dirlo, ma le ferite che abbiamo subito hanno comunque avuto un ruolo importante nella nostra vita. Le ferite ci hanno insegnato qualcosa che oggi fa parte del nostro bagaglio – ma vedi punto 2 – e non dobbiamo nasconderci nulla.

A volte, infatti, è anche difficile accettare determinate ferite, perché preferiamo nasconderle piuttosto che pensare al dolore che ci hanno provocato.

Le ferite emotive, dunque, fanno parte di noi, della nostra vita e questo è normale. E imparare a ripetersi questa frase, come un mantra, ci aiuta a nutrire la nostra mente in modo sano e a predisporla ad accettare eventi naturali che incontreremo cammin facendo.

In fondo dobbiamo anche essere consapevoli che non possono esistere relazioni prive di situazioni critiche che possono generare ferite emotive. Ma il punto non è questo, il punto è imparare a viverle nel modo giusto.

Il dolore mentale è meno drammatico del dolore fisico, ma è più comune e anche più difficile da sopportare. Il tentativo di nascondere i frequenti dolori mentali ne aumenta il peso: è più facile dire “Il mio dente fa male” che dire “Il mio cuore è spezzato” – CS Lewis

4 – Stop ai rimproveri

Spesso durante il vissuto di una sofferenza per una ferita emotiva subita, ci crogioliamo in un continuo rimproverarci per ciò che avremmo dovuto o potuto fare, per ciò che abbiamo fatto, per cose dette o non dette, etc.

A cosa serve? A che pro continuare a tornare su azioni e situazioni sulle quali non abbiamo nessun potere, essendo relegate nel nostro passato? Cerchiamo dunque di liberarci di questo fardello e conserviamo solo la parte di vissuto che ci servirà in futuro.

E’ importante riflettere e identificare errori commessi perché questi ci servono ad imparare per il futuro, ma altra cosa è ancorarci a nostri comportamenti che servono solo ad amplificare la sofferenza e un dolore.

E poi riflettere è diverso da rimuginare: riflettere è la condizione di chi pensa a qualcosa – per esempio un suo comportamento – e fa passi avanti nel pensiero; rimuginare vuol dire pensare senza evolversi, restare inchiodati ad un pensiero fisso, ruminare su una situazione senza evolvere in alcun modo.

5 – Impariamo ad arrabbiarci 

illustrazione del fumetto snoopy

Diamoci il permesso di arrabbiarci con le persone che ci hanno ferito. E’ normale provare rabbia verso qualcuno che ci ha inflitto un dolore e tenere tutto dentro non aiuta, anzi!

A volte ci vuole forza e grande coraggio per affrontare determinate situazioni, soprattutto se sono passate, ma se ci accorgiamo di essere arrabbiati, allora dobbiamo imparare a convogliare la nostra rabbia verso la sua fonte.

Il rischio, altrimenti, è di indirizzare la rabbia non espressa verso noi stessi o, peggio, qualcun altro che non c’entri nulla con la situazione.

E comunque non dimentichiamo il valore del perdono. A volte decidere di perdonare è più salutare che fare qualsiasi altra cosa. Il rancore fa male. Il rancore prolungato fa malissimo…

Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici – Khalil Gibran

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