Hai mai pensato a quanto sia importante la comunicazione nella nostra vita? Quanto sono influenzate le relazioni che abbiamo con gli altri dal nostro modo di parlare e di agire?
Tutti siamo pronti a rispondere “molto, anzi moltissimo”, ma spesso non abbiamo neanche idea di quanto la comunicazione interpersonale sia alla base della qualità dell’essenza stessa dei rapporti umani.
Ogni nostro gesto è comunicazione. Come parliamo, come ci muoviamo, come ci vestiamo…
Ma cos’è effettivamente la comunicazione interpersonale?
Per comunicazione interpersonale si fa riferimento a tutti quegli aspetti che regolano gli scambi tra due o più persone, con tutte le dinamiche ad essi connesse.
In altre parole, stiamo dicendo che tutto ciò che succede tra noi ed un’altra persona è comunicazione! Tutto! Dal “buongiorno” che diciamo alla prima persona che incontriamo, alla “buonanotte” che diciamo all’ultima che vediamo.
Ma oggi voglio parlare di ascolto, che è uno degli aspetti centrali della comunicazione. In comunicazione, paradossalmente, quando parliamo di ascolto, parliamo in realtà di ascolto attivo perché comunicare vuol dire soprattutto saper ascoltare.
L’importanza dell’ascolto nei processi comunicativi è spesso trascurata e la confusione che solitamente si fa tra un buon comunicatore ed un piacevole chiacchierone è indicativa in tal senso. Il chiacchierone parla e non tiene in alcuna considerazione il proprio interlocutore creando una falsa comunicazione.
E la stessa situazione accade quando sono io che parlo a qualcun altro che non mi considera minimamente ma, per esempio, contemporaneamente si dedica a sfogliare un giornale, a scrivere un SMS, a scrivere una mail. Mi sta ascoltando veramente questa persona? assolutamente no!
E quando siamo noi che diciamo a qualcuno (facendo qualcos’altro) “parla, parla ti ascolto”, stiamo ascoltando? Certamente no. E questo riguarda anche tutti quelli che dicono ma io posso fare due cose contemporaneamente! Non è vero! Probabilmente prenderemo qualcosa, forse il senso di quello che la persona ci sta dicendo, ma perderemo l’essenza, l’essenza della relazione.
Ma cosa vuol dire allora esercitare l’ascolto attivo? Vuol dire essenzialmente dare attenzione al nostro interlocutore. Come fare? Semplice:
L’uso di domande è il modo più semplice per confrontarsi con l’altra persona. Proprio quando penso di aver capito o, al contrario, quando non riesco a comprendere il pensiero dell’altro, la cosa più semplice da fare, anziché perdersi in congetture improbabili – le famose poppe mentali – sarebbe meglio, molto meglio fare qualche domanda.
Visto che il nostro obiettivo, se vogliamo comunicare, dovrebbe essere di capire meglio chi ci sta difronte e interpretare il suo pensiero, le domande dirette e soprattutto “aperte” (che permettono all’interlocutore di rispondere argomentando e non con un semplice sì o no) sono uno strumento molto utile. “Perché stai dicendo questa cosa?”, “Che cosa intendi dire con questa affermazione?”, “Come pensi di poter realizzare questa cosa?”.
Questi sono degli esempi semplicissimi di domande che aiutano a capirsi. Purtroppo, la costante attenzione ad attività superflue, gli attuali ritmi di vita, la superficialità dei rapporti, il dare molte cose per scontate, l’essere sempre convinti e certi del proprio pensiero, sono tutti aspetti che non aiutano la comunicazione e quindi le relazioni.
Se riuscissimo però a comprendere che un piccolo sforzo di attenzione agli altri ci gratificherebbe con un grande miglioramento della qualità della nostra vita, allora capiremmo l’importanza di dedicare più cura all’ascolto ed alla comunicazione.
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