Ci sono dei momenti in cui siamo continuamente costretti ad inventarci nuove strade, nuovi percorsi, e ci assale la sensazione di essere trascinati dalla corrente di un fiume, senza avere grandi possibilità di scelta. Ci sono momenti nella nostra vita in cui, pur essendo continuamente in movimento, ci sentiamo impotenti, bloccati, come se fossimo davanti ad un bivio e non sapessimo quale strada prendere.
In realtà, tutti noi abbiamo un percorso di vita. Forse definito dal destino, da Dio, dal nostro karma, o dalla casualità, ma certamente ognuno di noi ha un potere su questo percorso e soprattutto, esistono dei segnali che ci possono indicare se abbiamo perso la rotta.
È vero, molti sostengono che il disordine sia frutto e fonte di creatività, ma vivere costantemente nel caos non aiuta in nessun modo l’equilibrio mentale. A volte è sufficiente guardarci intorno, osservare l’ambiente in cui viviamo, lavoriamo: sono dominati dal disordine, dalla roba sparsa in giro a caso, carte dappertutto, vecchie riviste, o montagne di abiti accumulati su una sedia? Tutto questo non aiuta la pulizia mentale, e il fatto di non avere tempo è spesso solo un fantastico alibi. Oggi le realtà del Feng Schui e dello space clearing ci trasferiscono direttamente l’importanza di tenere ordine attorno a noi. Naturalmente senza cadere nelle spinte della pulizia e dell’ordine compulsivo, altro schema di forte disagio.
Impariamo dunque ad avere un mutuo scambio utile e funzionale con l’ambiente che ci circonda: tenere pulito e in ordine aiuta a tenere pulito e ordine nella nostra mente.
Partiamo dal presupposto che eccedere in qualcosa è sempre segno di uno squilibrio. Eccedere nel mangiare, nel bere, nello spendere, nell’attività fisica, nel lavoro. E questi eccessi sono normalmente la spia di un forte disagio interiore, di una risposta a condizioni di stress non sopportabili. E se è vero che questi eccessi nel breve periodo riducono lo stress, nel medio e lungo periodo sono attività che naturalmente impediscono il giusto fluire della nostra vita. Allora proviamo ad interrogarci
Ci sono giorni e periodi in cui le cose vanno per il meglio, tutto avviene come da noi immaginato. Incontriamo le persone giuste, trascorriamo delle belle serate, si verificano piccole magie, e persino i semafori sono sempre verdi. Ci sono invece altri momenti in cui le cose s’incastrano male, arriviamo sempre un momento dopo, o un momento prima, e gli eventi che ci interessano sembrano procedere su linee parallele. Non va tutto male – come amiamo dire – ma probabilmente stiamo solo guardando dalla parte sbagliata…
Tutto ciò che il nostro corpo ci trasferisce, è sempre frutto di processi che avvengono nella nostra mente. Sensazioni varie di malessere, dolori non meglio specificati, emicranie immotivate, bruciori di stomaco persistenti, rigidità al collo e alla schiena, sono spesso segnali di disarmonia tra mente e corpo. È come se il nostro corpo ci stesse dicendo che c’è qualcosa che non va e che bisogna correre ai ripari quanto prima.
Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l’annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò.
(Dal film Dune)
La paura, nei meccanismi evolutivi umani è un importante fattore di salvezza. Ma vivere costantemente nella paura, paura di perdere qualcosa, paura di perdere i propri cari, i propri beni, la propria salute, vivere costantemente nel timore del verificarsi di eventi ipotetici, costringe la nostra mente a restare chiusa, a non aprirsi al nuovo che è fonte di vita ed energia. A ciò dovremmo aggiungere che la paura costante provoca un importante aumento di un ormone che si chiama cortisolo, che è l’ormone dello stress.
Quindi, paura costante = stress costante.
Ecco, se riconoscete uno o più di questi segnali presenti nella vostra vita, allora è probabile che siate fuori rotta, è probabile che siate su un percorso che non è il vostro, su un percorso doloroso di non equilibrio. Un aspetto particolarmente rilevante, dunque, diventa imparare ad essere centrati su se stessi, sintonizzati sulle proprie sensazioni positive, attenti ai segnali del corpo, e pronti ad allontanare da sé le paure immotivate. Trovare spazi e momenti che ci regalino un po’ di quiete mentale e fisica, ci aiuterà senz’altro a riprendere la strada verso un equilibrio alla portata di chiunque. 😉
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